sabato 6 gennaio 2018

Nessuno è perfetto (divagazioni cinofile)


Chi mi conosce sa che di cani ne ho avuti tanti, grossi, piccoli buoni, feroci ma tutti di seconda mano; infatti con la scusa che avevo il posto e che mi ci affezionavo conoscenti, amici e parenti mi affidavano i loro cani che per svariati motivi non potevano più tenere. Ho collezionato nella mia vita un Rottweiler, quattro meticci e cinque pastori tedeschi, tutti vissuti molto a lungo anche se io rappresentavo solo la loro seconda chance nella vita terrena mentre per me un nuovo amico dal quale imparare sempre qualche cosa. Ora è un anno circa che l’ultimo amico ci ha lasciato e anche se non sembra per me la perdita e’ sempre stato un forte dolore anche se nessuno mi crede; in contemporanea fortissime pressioni in casa richiedevano la presenza di un altro cane ma facevo veramente fatica ad approcciare un altro tipo di rapporto così totalizzante per me; inoltre una breve esperienza con un cane trovato all’estero ha riacceso una brace che pensavo spenta, era un Cocker Spaniel bellissimo. Alla fine di questa storia vengo contattato da una veterinaria di mia conoscenza (la prima donna laureata in veterinaria in Italia) esperta conoscitrice di questa razza che mi dice che un allevatore ha un cucciolo bellissimo ma con dei problemi comportamentali. Ha un altissima genealogia ed è il più bello della cucciolata ma alla prima uscita con i fratelli per vederne l’indole ed il fiuto se ne corre via sino alla periferia della città dove punta un Kebabbaro. L’allevatore non demorde visto la bellezza del cane e riprova in un alta valle del Bresciano per provare lo squaglio ma lui riscappa ancora, mentre i fratelli eccitati dagli spazi aperti corrono naso a terra per i boschi, e lo ritrova che punta un enorme spiedo di un Agriturismo locale. La speranza è sempre l’ultima a morire soprattutto quando le aspettative di partenza sono così alte e visto che è un cane d’acqua viene portato con i fratelli in riva al lago di Garda per vederne la reazione ma lui scappa ancora e viene ritrovato davanti a una pasticceria famosissima della zona. A questo punto l’allevatore addestratore se ne fa una ragione e , non so perché’, vengo contattato io. Non so come andrà a finire anche se l’allevatore mi ha detto che i genitori e i nonni di Watson erano ottimi cercatori di tartufi ma credo che a lui piacciano solo grattugiati su un bel risotto.