lunedì 5 febbraio 2018

Il Piccolo Allevatore di Farfalle

Entro in stalla e vado a salutare Klinton che appena mi vede esclama- Ma che faccia hai, non hai dormito stanotte?
-Poco o niente caro amico, e’ quasi un anno che è mancata mia mamma e ho trascorso una notte di ricordi.
-Oh scusami Flin, spero ricordi belli comunque.
-Si certamente, bellissimi.
-Flin perdonami non te l’ho mai chiesto ma la tua famiglia come prese la tua volontà di trasferirti in campagna a fare l’agricoltore venendo da una città come Milano?
Ma vedi, inizialmente erano un po’ freddi ma quando si resero conto che per me era una cosa molto seria mi assecondarono. Devo dirti però che da piccolo piccolo
il mio sogno lavorativo fu un altro e mia madre ne fu la causa.
-Dai raccontami Flin.
-Devi sapere che quando ero piccolo persi una sorellina un po’ più grande e per la mia famiglia fu uno shock fortissimo.
-Scusami scusami se ti ho chiesto di raccontare...
-No, non c’è problema, sono passati molti anni e poi dopo due anni da questa sciagura mi nacque un altra sorellina che comunque ci ha riempito la vita e sicuramente affievolito un po’ il dolore dei miei genitori.
Dicevo che dopo la morte di mia sorella per una meningite fulminante io ricordo che trovavo spesso mia mamma che piangeva anche se cercava di nascondermelo.
Un pomeriggio mi svegliai dal sonnellino pomeridiano e andai in cucina dove trovai mia mamma che piangeva; era seduta davanti a un mucchietto di foto che contemplava con aria molto triste, ma quando mi vide mi fece un sorriso e una carezza.
Io in quel momento Le chiesi: Mamma cos’è la felicità?
Lei un po’ stupita mi rispose- La felicità è quella cosa che provi quando stai bene vicino ad una persona e quando gli vuoi molto bene.
-Ma come si fa allora a capire quando si e’ felici?
-Vedi quando vuoi bene ad una persona e sei contento vicino a lei ti senti allegro e senti anche le farfalle nella pancia.
-Le farfalle nella pancia?- chiesi io incredulo- ma mamma non muoiono nella pancia?
-No, se vuoi bene a quella persona e ci tieni tanto non muoiono.
-Ma se quella persona non c’è più cosa succede alle farfalle?
-Volano via- rispose mia madre.
-Ah adesso ho capito cosa voglio fare da grande- risposi io.
-E cosa vorresti fare?-mi chiese Lei.
-DA GRANDE VOGLIO ALLEVARE FARFALLE CHE NON VOLANO MAI VIA.
Lei mi guardo’ con un sorriso dolcissimo che ho stampato ancora nella mia mente e mentre con una mano si asciugava le lacrime e con l’altra mi accarezzava la testa andò a prepararmi la mia merenda preferita, pane burro e zucchero.
-Flin mi hai fatto piangere accidenti.
-Se hai di questi ricordi non devi piangere ma essere felice di conservarli nel tuo cuore, ciao Klinton.
-Ciao Flin.

sabato 6 gennaio 2018

Nessuno è perfetto (divagazioni cinofile)


Chi mi conosce sa che di cani ne ho avuti tanti, grossi, piccoli buoni, feroci ma tutti di seconda mano; infatti con la scusa che avevo il posto e che mi ci affezionavo conoscenti, amici e parenti mi affidavano i loro cani che per svariati motivi non potevano più tenere. Ho collezionato nella mia vita un Rottweiler, quattro meticci e cinque pastori tedeschi, tutti vissuti molto a lungo anche se io rappresentavo solo la loro seconda chance nella vita terrena mentre per me un nuovo amico dal quale imparare sempre qualche cosa. Ora è un anno circa che l’ultimo amico ci ha lasciato e anche se non sembra per me la perdita e’ sempre stato un forte dolore anche se nessuno mi crede; in contemporanea fortissime pressioni in casa richiedevano la presenza di un altro cane ma facevo veramente fatica ad approcciare un altro tipo di rapporto così totalizzante per me; inoltre una breve esperienza con un cane trovato all’estero ha riacceso una brace che pensavo spenta, era un Cocker Spaniel bellissimo. Alla fine di questa storia vengo contattato da una veterinaria di mia conoscenza (la prima donna laureata in veterinaria in Italia) esperta conoscitrice di questa razza che mi dice che un allevatore ha un cucciolo bellissimo ma con dei problemi comportamentali. Ha un altissima genealogia ed è il più bello della cucciolata ma alla prima uscita con i fratelli per vederne l’indole ed il fiuto se ne corre via sino alla periferia della città dove punta un Kebabbaro. L’allevatore non demorde visto la bellezza del cane e riprova in un alta valle del Bresciano per provare lo squaglio ma lui riscappa ancora, mentre i fratelli eccitati dagli spazi aperti corrono naso a terra per i boschi, e lo ritrova che punta un enorme spiedo di un Agriturismo locale. La speranza è sempre l’ultima a morire soprattutto quando le aspettative di partenza sono così alte e visto che è un cane d’acqua viene portato con i fratelli in riva al lago di Garda per vederne la reazione ma lui scappa ancora e viene ritrovato davanti a una pasticceria famosissima della zona. A questo punto l’allevatore addestratore se ne fa una ragione e , non so perché’, vengo contattato io. Non so come andrà a finire anche se l’allevatore mi ha detto che i genitori e i nonni di Watson erano ottimi cercatori di tartufi ma credo che a lui piacciano solo grattugiati su un bel risotto.