Nella “bassa agricola” ci si alza molto presto e molti lavori si svolgono alle primissime ore del mattino. E’ normale imbattersi a queste
ore in un traffico di camion che trasportano bestiame, fieno, mangimi o latte
oppure camioncini di artigiani che provvedono alla riparazione e manutenzione
dei vari impianti di alimentazione, mungitura, stoccaggio liquami, ecc..
Queste categorie di lavoratori legati all'indotto agricolo hanno un compito importantissimo ed un impegno veramente massacrante fatto di orari assurdi e sfacchinate al limite del possibile.
Per aiutare questi risvegli antelucani sono sempre esistiti dei bar che iniziano la loro attività
Queste categorie di lavoratori legati all'indotto agricolo hanno un compito importantissimo ed un impegno veramente massacrante fatto di orari assurdi e sfacchinate al limite del possibile.
Per aiutare questi risvegli antelucani sono sempre esistiti dei bar che iniziano la loro attività
alle quattro di mattina. Anche in questo settore, l'evoluzione
degli ambienti e del personale negli ultimi dieci anni è stata sorprendente.
Siamo passati dall'anziano gestore in ciabatte, sudaticcio, ingrugnato ed assonnato con cicca di sigaretta in bocca e cenere pericolante sulla tazzina di caffè in un ambiente poco illuminato a delle belle ragazze, vestite come delle
modelle, sorrisone stampato su visi carinissimi in un ambiente luccicante con musica da discoteca.
In queste nuove realtà mi è capitato di assistere a delle scene veramente singolari come quella del burbero camionista tatuato che, ordinata la consumazione, mentre la barista di turno si gira verso la macchina del caffè, come un primario di Radiologia esegue seduta stante una TAC Total Body perdendo il contatto con questa terra. Improvvisamente lei si gira per chiedergli se lo vuole macchiato e lui estasiato non riesce a rispondere. Lei insiste chiedendogli "Scusa come ti chiami?" lui balbettando risponde "Come vuoi tu!"
Oggi funziona così: ogni giorno, alle quattro del mattino, da qualche parte nella pianura padana un camionista si innamora.
Siamo passati dall'anziano gestore in ciabatte, sudaticcio, ingrugnato ed assonnato con cicca di sigaretta in bocca e cenere pericolante sulla tazzina di caffè in un ambiente poco illuminato a delle belle ragazze, vestite come delle
modelle, sorrisone stampato su visi carinissimi in un ambiente luccicante con musica da discoteca.
In queste nuove realtà mi è capitato di assistere a delle scene veramente singolari come quella del burbero camionista tatuato che, ordinata la consumazione, mentre la barista di turno si gira verso la macchina del caffè, come un primario di Radiologia esegue seduta stante una TAC Total Body perdendo il contatto con questa terra. Improvvisamente lei si gira per chiedergli se lo vuole macchiato e lui estasiato non riesce a rispondere. Lei insiste chiedendogli "Scusa come ti chiami?" lui balbettando risponde "Come vuoi tu!"
Oggi funziona così: ogni giorno, alle quattro del mattino, da qualche parte nella pianura padana un camionista si innamora.
In tutto ciò non vedo il solito maschilismo con mercificazione
di corpi ma semmai un’evoluzione della relazione umana; una volta il volgare e
anonimo muto calendario in cabina del camion con pezzi di corpo sbattuti in
prima pagina era lo stereotipo del trasportatore. Oggi, nell'era di Facebook,
siamo tutti “amici” connessi e tutti scrivono e scrivono e scrivono ma nessuno parla
dal vivo. La possibilità di comunicare a quell'ora del mattino con delle
extraterrestri belle, pulite, profumate, simpatiche e dialoganti e che ti servono
qualche cosa che a casa, a quell'ora, probabilmente ti verrebbe tirato nella
schiena ti fa iniziare meglio la giornata e forse chissà... anche a
fantasticare un pò.
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