Dopo una lunga giornata trascorsa nella piscina della bassa Lombardia colpita da interessanti e copiose precipitazioni e un ricco pranzo a base di agrumi catanesi e noci venete mi trascino faticosamente alla mia caverna. Qui una sorpresa inaspettata distribuisce una sferzata di energia al mio povero corpo martoriato e piagato dalle fatiche della lunga giornata: UNA COFANA DI ORECCHIETTE CON RAGÙ PUGLIESE DI SALSICCIA INNAFFIATO CON RABOSO VENETO! Con un ululato ghermisco il piattino a me dedicato e circondandolo con l'avambraccio per proteggerlo dai nemici ringhiando lo ingurgito. I timidi approcci verbali ,fatti per intavolare una parvenza di dialogo umano, iniziati dalla femmina isolana originaria della bizantina Aristanis ,con cui condivido la caverna ,non suscitano in me nessuna reazione salvo qualche gemito gutturale. Alzando gli occhi dalla ciotola e osservandomi intorno con circospezione vedo che la femmina del medio-campidano mi osserva con quei due occhi splendidi ,probabilmente rubati in una notte serena da un cielo stellato ,e con uno sguardo dolcissimo e comprensivo visibilmente soddisfatta di aver placato la lunga astinenza delle mie fauci. Un barrito di ringraziamento esce dalle mie corde vocali per troppo tempo inutilizzate e grattandomi la schiena contro uno spigolo mi accingo a spalmarmi sul divano.
G.O.
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