Caccolo si avvicina
completamente e rimaniamo sdraiati sul tappeto a giocare finalmente con la sua
gru. Wilma ci chiama, è quasi pronto, ma prima devo portare l’immondizia in
cortile.
Caccolo ha
capito e quando mi alzo si alza anche lui tendendomi la manina, allora lo vesto
e scendiamo raccontandogli che se siamo fortunati vedremo le due tigri del
cortile, due gatti adottati dal condominio con forti problemi di obesità che mi
guardano sempre con sufficienza.
Ma qui
accade una cosa che mi ha sconvolto e che a distanza di anni continua a
tornarmi in mente.
Mentre
camminiamo verso i bidoni della spazzatura ed un’aria frizzante ci investe
Caccolo improvvisamente si blocca guardando in cielo. Mi fermo anche io e
guardo verso l’alto ma a parte un cielo limpidissimo pieno di stelle non vedo
nulla. Gli chiedo cosa c’è e lui continuando a guardare verso l’alto estasiato
indica in sù con il ditino della mano libera.
Torno a
guardare ma continuo a non vedere nulla di così accattivante per un bambino.
Mi chino
verso Caccolo e gli chiedo cosa vede di così importante.
Lui mi
guarda, poi guarda in su e mi indica una bella luna calante dicendo “la luna è
rotta”!
“Scusa ma
perché è rotta?” chiedo al piccolo.
“Gli manca
un pezzetto” risponde Caccolo.
Ho un
carattere che non si sconvolge quasi per nulla e forse queste parole non erano
così