Sono stati divulgati proprio in questi giorni i risultati di
uno studio dei ricercatori dell’Università di Canberra in Australia
sull’abbassamento delle difese immunitarie negli individui maschi di una
popolazione di trogloditi dell’entroterra rimasta isolata per molti anni dal
resto del mondo di nome “FLINSTONI”.
Questa popolazione primitiva e dalle abitudini sobrie è
stata colpita duramente negli ultimi anni da faringiti, laringiti e tossi
compulsive che nei casi più gravi
hanno portato alla morte dei soggetti
colpiti.
Per capire il fenomeno gli scienziati hanno tenuto sotto
controllo la popolazione maschile della tribù che per motivi legati alla loro
attività di allevamento e pastorizia di bestiame, (suini, bovini, ovini),
rimanevano lontani dalle loro famiglie per mesi e mesi senza avere nessun tipo
di contatto con femmine della loro specie.
Essi hanno appurato che l’assenza prolungata di contatti
fisici con baci, coccole, carezze, massaggi e atti sessuali provocava una
caduta repentina delle difese immunitarie dovuta proprio al mancato scambio di
umori corporali (saliva, alito, etc.) che invece generano di solito
l’innalzamento della carica anticorpale.
E’stato inoltre accertato che, sostituendo la dieta frugale a
base di farina di mais integrale e radici a cui erano abituati, con abbondantissimi
pasti regolari di pasta, carne, insaccati, pesce, sughi, burro, olio e salse
varie innaffiati non dalla solita acqua ma da vini e birre in quantità, le
capacità immuno-difensive dei
soggetti sotto osservazione venivano enormemente amplificate.
soggetti sotto osservazione venivano enormemente amplificate.
Per evitare perciò una decimazione, dopo questi studi, i
soggetti maschi della popolazione hanno cambiato decisamente le loro abitudini
cercando di avere sempre a disposizione femmine della loro tribù per lo scambio
di contatti fisici e modificando drasticamente la dieta nei termini consigliati
dagli scienziati, il tutto ad innalzare le loro difese immunitarie.
Visti gli ottimi risultati ottenuti i ricercatori vogliono
ricordare ai fortunatissimi possessori dei pochi soggetti ancora viventi
originari di questa tribù tenuti in cattività o a chi ne venisse in contatto, che
posseggono una delle ultime meraviglie della terra e che prossimamente l’Unesco,
avviando l’iter burocratico per annoverarli come patrimonio dell’umanità, li
renderà inestimabili.
Gli studiosi
consigliano anche di documentarsi sullo studio appena svolto e di attenersi
scrupolosamente ai consigli riportati, come ad esempio tenerli molto all’aria
aperta perché in luoghi chiusi tendono a sporcare, in modo che possano vivere
più a lungo senza soffrire anche se lontani dal loro habitat naturale e soprattutto
senza mai contrariarli facendogli fare e mangiare quello che vogliono.
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