sabato 11 giugno 2016

L'Ultimo dei Porcari (prima parte)



Appena atterrata a Linate era stata prelevata da un autista con limousine insieme al fotografo che l’accompagnava per le interviste; lei era molto bella ed elegante mentre il giovane aveva un’aria malaticcia e le narici arrossate indicavano una passione proibita.

Era una delle giornaliste di moda più quotata al mondo e i più famosi stilisti pendevano dalle sue labbra.

Uscirono da Milano prendendo la direzione sud, e dopo circa un’ora di strada si immisero in un vialone alberato che portava ad una vecchia ed enorme cascina.

Nello spiazzo antistante i fabbricati erano posteggiati tantissimi camion per il trasporto bestiame, listati a lutto, e neanche una macchina.

-Ma è sicuro che sia questo il posto? chiese Lei con distacco all’autista.

-Dottoressa, l’indirizzo me l’hanno inviato via mail sul navigatore e ci ha portato sin qui.

Va bè, pensò lei, in fondo nel mondo della moda erano tutti un po' strani.

Scese dalla limousine inzaccherandosi di fango le preziosissime scarpe tacco 12 all’ultima grido.

Le scappò un’imprecazione che nessuno sentì e si avvicinò a quella che doveva essere l’entrata, un portone enorme con dei drappi scuri e con ai lati due grosse figure nere in divisa.

Mentre si avvicinava non riusciva a credere ai suoi occhi, le due figure erano due maiali neri giganteschi!

Si avvicinò con titubanza ma questi, molto professionali, una volta visto il lasciapassare “press” la lasciarono entrare mentre al foto-reporter venne sequestrata la macchina fotografica.

Le venne incontro una maialina vestita da hostess che fece loro strada portandoli nell’immenso cortile della cascina, dove una folla oceanica di suini di tutte le razze e le età ascoltava silenziosamente un vecchio maiale, rosso di pelo e vestito con una palandrana nera: sicuramente un verro visto gli enormi attributi che si intravedevano nella parte posteriore.

Mentre si domandava perché era stata mandata in quel posto vide il fotografo che, incurante di quella strana situazione, si era seduto in un angolo insieme agli unici umani presenti, i camionisti ed alcuni indiani Sikh, probabilmente dipendenti della cascina.

Il silenzio che regnava era solenne e lei non capiva una parola di quello che il vecchio verro diceva, ma vedeva chiaramente gli occhi lucidi di tutti i presenti.

Il discorso finì, il silenzio continuò a regnare e, mentre nessuno si spostava, il vecchio verro scese dal palco da dove aveva parlato avvicinandosi a lei.

-La Dottoressa Socc’mel del settimanale Mariescur, la presentò la maialina al vecchio verro che contraccambiò con un baciamano ed un inchino dicendo: Piacere Klinton, sono il capo di questa comunità.

La condusse in uno stanzone polveroso che doveva essere stato un ufficio, pieno di fotografie, medaglie e coppe.

Le cadde l’occhio su una gigantografia dove un omone in tuta da lavoro era abbracciato al verro circondati da tantissimi maialini.

Il verro si rese conto dello sguardo e spiegò: -Era il nostro capo, il signor Flinstone che purtroppo ieri ci ha lasciato, e questi sono tutti premi che abbiamo vinto per la qualità delle nostre carni-.

Ma dove l’avevano mandata, ad un funerale di un allevatore di maiali che essi stessi veneravano?

-Vede dottoressa Socc’mel, continuò Klinton, sono molto onorato che vogliate fare un servizio sul nostro capo anche perché era l’ultimo dei porcari e da domani non esisterà più questa categoria perché sarà vietato per legge allevare maiali. Le volevo anche spiegare, prima che cominci a scrivere e creare degli equivoci, che il signor Flinstone lo avevamo soprannominato così perché apparteneva mentalmente ad un'altra epoca e seguiva dei dogmi un pò da persona anziana, ed io invece ero stato chiamato così da lui per una mia certa inclinazione a preferire certi atti…ehm…cioè preferenze in alcune pratiche sessuali, ecco l’ho detto!

Aveva la testa che gli girava davanti a tutte queste stranezze, un allevatore con un soprannome da uomo delle caverne, un maiale che preferiva il sesso orale e glielo raccontava, ma che intervista si aspettavano al giornale?

Decise di continuare e esortò il maiale a raccontare la storia del signor Flinstone.
(Continua...)

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